Lady Bird
Il film sarà proiettato sabato 19 ottobre all’interno dell’evento Aspie Saturday Film, che si tiene presso la sede di Roma di CuoreMenteLab, dalle ore 16.30 alle ore 19.30. Clicca qui per prenotare gratuitamente.
In un ambito usurato e abbondantemente sfruttato come quello del teen movie, il 2017 ci ha regalato almeno un titolo fondamentale, che esemplifica tutte le basi del genere cercando tuttavia di andare oltre. Lady Bird, infatti, è un racconto di crescita e formazione che segue abbastanza fedelmente gli step del film ad ambientazione liceale, così come sono stati codificati negli ultimi decenni: l’ultimo anno di scuola coi suoi rituali, il “tradimento” delle vecchie amicizie (nella fattispecie, la sostituzione dell’amica grassa e bruttina con la più popolare della scuola), la scoperta del sesso, il desiderio di ribellione, le aspirazioni e le incertezze per il futuro. Nella storia della giovanissima Christine/Lady Bird, tuttavia, il film introduce alcuni elementi nuovi e quasi spiazzanti, quali il continuo riferimento alle differenze sociali e al confronto antropologico tra le diverse parti degli USA, che danno alla storia una portata più ampia e complessa.
Nel previsto distacco dal nucleo familiare della giovane protagonista (interpretata da una perfetta Saoirse Ronan) entra infatti, con prepotenza, il tema dell’origine proletaria della sua famiglia, il suo carattere di esponente di una working class californiana che negli ultimi anni si è rapidamente impoverita, la dialettica tra aspirazioni e necessario confronto con una realtà che sempre più fa sentire il suo peso nel quotidiano. Nella figura della madre della protagonista, personaggio presente e continuo contraltare alla vitalità grezza di Lady Bird, si incarna infatti la disillusione dell’età adulta, la necessità dei compromessi, il richiamo al misurarsi con un contesto sociale che offre sempre meno spazio alla creatività personale. Una dialettica presente sin dalla primissima scena del film, esplicitata in dialoghi secchi, ricchi di humour ma sempre intelligenti, che vedono contrapposte due figure che si attraggono e respingono nella stessa maniera (come dice la stessa protagonista, sua madre risulta “affettuosa e inquietante”).
Più che un’esplorazione dell’ambiente scolastico, che comunque nel film risulta puntuale e realistica, Lady Bird è infatti una disamina delle dinamiche familiari, restituite nella loro complessità e col carattere contraddittorio e aspro dell’esperienza diretta (non è difficile intuire, nella storia, un sottotesto almeno parzialmente autobiografico). Il film di Greta Gerwig offre una rappresentazione sagace delle linee di tensione che si colgono nella casa della giovane protagonista, ne estende la portata alle dinamiche dell’ambiente scolastico, ne proietta le ricadute sul futuro, sull’aspirazione di Christine ad andare a studiare a New York e sulla probabile rottura con sua madre. Non arretra neanche di fronte al tema della depressione del padre, figura solo apparentemente secondaria nel racconto, tratteggiata anch’essa con uno humour lieve e improntato all’understatement, ma non senza sostanza e spessore.
Al suo esordio dietro la macchina da presa, ma già a suo modo “veterana” nel cinema, e in particolare nel suo filone più teso ad esplorare l’universo giovanile (è stata attrice protagonista e co-sceneggiatrice, nonché musa, per il suo compagno regista Noah Baumbach), la Gerwig pennella un ritratto adolescenziale che riesce a unire levità, affettuoso sguardo autobiografico, e sostanza narrativa: lo fa trovando la giusta chiave di accesso al mondo di Lady Bird, tanto quello interiore della sua ferrea volontà di sperimentare (e sperimentarsi) quanto quello di un’adolescente che si confronta col mondo e prende ad esso le misure. Non c’è enfasi, nel ritratto offerto dalla regista, ma piuttosto una forte empatia, e non solo con la sua protagonista: alla sua inquietudine, e ai nodi irrisolti della sua vicenda familiare, non vengono offerte risposte definitive. Piuttosto, l’accenno di un percorso, una traccia possibile ancora tutta da trasformare in concreto itinerario di vita.
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